Disease-looking gremlin coming out of a smartphone in frot of a laptop computer and a 'no' symbol.

Prevenzione alla disinformazione: ferma la diffusione mortale!

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Le proteste di Minneapolis hanno scatenato un’ondata di trasformazioni, tanto personali quanto politiche, che hanno scosso la metro della città, il paese e il mondo intero. Lo Stato e la destra rivoluzionaria hanno ancora una volta messo a nudo le realtà che si celano dietro gli organismi di polizia, e siamo tutti e tutte chiamati a riflettere se c’è posto per la polizia in questo mondo. Mentre ci chiediamo come cambiare le nostre abitudini e pratiche quotidiane per evitare di rimanere invischiati nella violenza e nell’intensità che la polizia porta in ogni interazione con le nostre comunità, dobbiamo tenere a mente che il modo in cui gestiamo le informazioni è fondamentale per la nostra sicurezza e la nostra riuscita.

Soap

Il rinnovato senso di urgenza di questo momento è derivato dal fatto che le persone maggiormente colpite dalla violenza della polizia stanno ricorrendo alla forza per spingere per un cambiamento sostanziale. Si tratta di una rivolta, di una ribellione, di un’insurrezione: ci troviamo in un vero e proprio momento rivoluzionario. Stiamo finalmente sfiorando con la punta delle dita quelle pietre miliari della giustizia sociale che sono sembrate a lungo fuori dalla nostra portata. Ma dobbiamo riconoscere che per ogni momento rivoluzionario seguono delle azioni controrivoluzionarie portate avanti da uno stato suprematista bianco e dai suoi benefattori. Quando sentono che (giustamente) la loro presa sul potere e sulle risorse inizia a vacillare, reagiscono rapidamente e freneticamente, ricorrendo a ogni mezzo possibile per mantenerla.

Quando i medici di strada¹ organizzano formazioni sulle armi che la polizia usa e sui danni che esse provocano, la prima domanda è sempre: “Qual è l’arma più pericolosa della polizia?” E la risposta è: “La paura”. Ricorrere alla forza mortale e alla brutalità fisica è il mezzo più immediato, diretto e doloroso tramite cui i poliziotti incutono paura. Ma anche la disinformazione è un’arma che usano per giustificarsi, per screditare i loro oppositori e per diffondere panico e disaccordo tra noi.

Mentre tutti e tutte noi guardiamo avanti verso un mondo senza polizia e ci prepariamo a una loro controreazione per respingere questo forte movimento internazionale, bisogna che evitiamo di diffondere la paura così come fanno loro. Quella è la loro arma. La nostra è la solidarietà. La nostra è la calma. La nostra è la verità. La nostra è la comunità.

Proteggi te stesso/a e la tua comunità. Le fake news viaggiano veloci e può diventare impossibile contenerle. Non infettare chi ti sta intorno! Questi consigli sono come i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) per la disinformazione.

Eccoli, stanno arrivando. Ѐ l’ultimo post nel gruppo del quartiere su Whatsapp, Signal, o Discord. Sembra che stia succedendo qualcosa di losco e spaventoso. Cosa fai? Cos’è meglio evitare? Comincia col porti queste domande:

Sai da dove proviene l’informazione?
CHI l’ha visto?
COSA hanno visto?
QUANDO e DOVE l’hanno visto?
PERCHÉ l’hanno condiviso?
COME lo sappiamo?

Se l’informazione proviene da qualcuno che conosci, chiedi direttamente a loro: “Dove l’hai sentito?”

“Da uno di cui mi fido” o “Ho le mie risorse” o “Chi l’ha condiviso è una fonte sicura, è un conservatore” non sono risposte sufficienti. Anzi, sono campanelli d’allarme. Pensa prima di postare! A chi serve questa informazione?

Panic

Ok, le risposte ti convincono e ti sembra che l’informazione sia abbastanza fondata da dover avvertire amici e amiche, vicini e vicine. Prima di premere invio, però, chiediti: “C’è bisogno che io lo pubblichi? C’è bisogno che sia io a pubblicarlo? C’è bisogno che sia io a pubblicarlo in questo preciso momento?” Lo stesso vale per la chat di sorveglianza del tuo quartiere o per il gruppo Facebook di aiuto reciproco: il 99% delle volte, la risposta sarà no. Per favore, un po’ di ritegno. Inondare l’area di merda è una tattica alla Steve Bannon:² non farlo!

La disinformazione si diffonde come un patogeno virale. Ha una sua fonte e i suoi vettori di contagio. Ferma la diffusione mortale!

Gli Stati, i servizi di sicurezza e altri attori della destra sanno che la verità non è dalla loro parte. Seminare diffidenza, divisione, sospetto, dubbio, paura e confusione tra la popolazione è la loro arma migliore per mantenere un illegittimo controllo e per reprimere ribellioni e dissensi. Ѐ quel che succede in ogni angolo del pianeta. Ѐ così che va avanti lo Stato. Vi presentiamo il WikiHow della contro-insurrezione. Ecco come funziona:

Fase 1: Trovano le crepe nel tessuto sociale - le divisioni sociali, demografiche ed economiche.

Fase 2: Alimentano una percezione distorta creando delle narrazioni alternative. “Sono agitatori politici esterni. Sono i Boogaloo Bois³ di un altro stato. Ok, solo di un’altra zona. Sono fascisti del posto. Sono anarchici bianchi. Oh, è venuto fuori che chi ha appiccato il fuoco erano degli apolitici che avevano voglia di far baldoria. Il conducente della cisterna ha commesso un errore in buona fede.”

Fase 3: Avvolgono questi discorsi in un fondo di verità. Un aggancio a fatti realmente accaduti aiuta a diffondere le falsità. C’è stata una serie di incendi dolosi nell’area nord di Minneapolis durante i primi giorni delle Rivolte, con tanto di orde di fascisti armati che girovagavano per le strade su veicoli non identificabili a minacciare la gente. Ci sono state anche testimonianze credibili di gente che ha visto con i propri occhi dei bianchi dall’aria sospetta che avrebbero lasciato degli oggetti nei vicoli per poi appiccare degli incendi nei garage dell’area sud di Minneapolis. Ma è giunta anche notizia che la percezione della gravità di queste azioni fosse largamente amplificata da una pioggia di falsi racconti e futili minacce online, usati in parte per indurre la Guardia Nazionale a sorvegliare strade tranquille - creando così situazioni pericolose di un altro tipo.

Fase 4: Creano un pubblico, o controllando direttamente una piattaforma, o stringendo relazioni con persone che saranno sicuramente terreno fertile per questi discorsi. Chi ti ha detto che la polizia avrebbe fatto incursione nella George Floyd Square domenica 14 giugno? Alla fine era vero? Qualcuno che abbia una comprovata esperienza nella diffusione di bugie e panico? Per cosa lo stanno facendo secondo te?

Pepedemic

Fase 5: Nascondono la mano, come se le storie provenissero da altre parti. “Parola del vicino affidabile: KKK vestiti da cerimonia radunati a Powderhorn Park proprio adesso!” Ci sono ancora persone a Powderhorn che credono sia successo veramente (non è successo).

Fase 6: Approfittano di “utili idioti” che credono ai loro discorsi, per poi amplificarli, e li incoraggiano a prendere posizioni ancor più estreme di quelle che prenderebbero altrimenti.

Fase 7: Negano il coinvolgimento, anche se la verità è palese.

Fase 8: Giocano di lungimiranza, cercando a tutti i costi di ottenere un impatto a lungo termine piuttosto che immediato. Non importa se una porzione relativamente piccola della popolazione domenica 21 giugno ha visto in diretta la sparatoria nell’Uptown e ha notato che era un uomo bianco, da solo. Se il discorso che circola tra due o dieci anni dice che a far affondare Free Minneapolis è stato uno scontro violento tra due gang di neri, vincono loro.

*fonte: https://www.lawfareblog.com/toward-information-operations-kill-chain

I medici di strada esperti dicono: “L’unica cosa che diffondiamo è la calma”.

Salute

Diffondi l’informazione, non il panico
Quando racconti o riporti potenziali minacce: fornisci più dettagli possibile. S.A.L.U.T.E.

Specifica quanti: “5 o 6 uomini bianchi armati”
Azioni: “Molestano gente a caso in giro”
Luogo & direzione: “Sulla Nicollet Ave, diretti a nord dalla 26esima strada”
Uniformi/vestiti: “Giacche scure, cappellino da baseball, occhiali da sole a mascherina”
Tempo & data dell’avvistamento: “Alle 00.34, il 29 maggio”
Equipaggiamento & armi: “Tre di loro stanno portando mazze o manganelli, uno ha un’arma nella fondina laterale”

Un post inutile: “Occhio, Proudboysª a Whittier!”

Usa il buonsenso! Allega foto e video se è possibile e sicuro farlo. E ricorda, in situazioni di crisi e confusione, se non l’hai visto coi tuoi occhi, è come se non fosse successo!

Aldilà della diffusione della disinformazione, lo Stato si metterà anche alla ricerca di informazioni che possano criminalizzare i membri della comunità. Possiamo combattere anche questo!

Non parlare alla polizia. Non fare il tuo nome o quello di altre persone anche in forum pubblici come i social media (che sono controllati dalla forze dell’ordine). Fai attenzione a quel che dici in generale. Le forze dell’ordine federali come l’FBI e l’ATF stanno facendo domande a Minneapolis in questo periodo. Qualsiasi cosa tu gli dica potrebbe mettere in pericolo gli altri. Puoi dire che non vuoi rispondere e che non lo farai senza un avvocato.

Soap

Uno spirito critico è uno spirito attento. Molte persone, tra cui anche fonti per i media e personaggi pubblici, continueranno a ripetere e a diffondere le informazioni che ricevono dalla polizia, il che non le rende necessariamente veritiere. La polizia mente costantemente e tatticamente per il proprio tornaconto, spesso perché la verità li incriminerebbe. Queste stesse fonti ti incoraggeranno anche a parlare e a collaborare, dal momento che gli organismi delle forze dell’ordine lavorano per fabbricare accuse di ritorsione. Avere a che fare con la polizia non ha nulla a che vedere con l’identificazione delle qualità specifiche di un individuo. La polizia è un’istituzione che ha stretto legami di lunga data e ben documentati con il suprematismo bianco, creato ad hoc per trattare la comunità come il nemico.

La morale? Sta a noi creare un ambiente informativo che giovi alla nostra comunità e che mantenga sano il nostro movimento. Ciò significa essere perspicaci nel riconoscere la (dis)informazione, essere intelligenti nella scelta di chi e di quali istituzioni ci fidiamo, e rifiutarci di fornire informazioni alla polizia, all’FBI, all’ATF, o a qualsiasi altra persona o agenzia associata allo Stato. Insieme possiamo mantenere l’informazione dalla nostra parte.

KEEP CALM AND FUCK THE POLICE

TP

Fonti:

"...footage has exposed in real time how police have historically used "official reports" of controversial incidents to obscure the truth." https://www.abc.net.au/news/2020-06-07/police-brutality-caught-on-film-black-lives-matter/12330672

"Extremist cops: how US law enforcement is failing to police itself" https://www.theguardian.com/us-news/2019/dec/13/how-us-law-enforcement-is-failing-to-police-itself

"Armed vigilantes antagonizing protesters have received a warm reception from police" https://theintercept.com/2020/06/19/militia-vigilantes-police-brutality-protests/

"Law enforcement scoured protester communications and exaggerated threats to Minneapolis cops, leaked documents show" https://theintercept.com/2020/06/26/blueleaks-minneapolis-police-protest-fears/

Per ulteriori approfondimenti:

https://www.mpd150.com/report/overview/

https://www.iheart.com/podcast/1119-behind-the-police-63877803/

https://sub.media/video/trouble-5-you-are-being-watched/

https://sub.media/video/trouble-18-acab/

Note del traduttore:

1. Un gruppo di volontari di vario grado di formazione medica che assistono chi ha bisogno durante proteste e manifestazioni

2. Ex capo stratega di Donald Trump

3. Gruppi di miliziani armati di estrema destra, antisistema

a. Organizzazione neofascista di estrema destra che ammette solo uomini come membri e promuove la violenza politica

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